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Scorcio del centro storico di Lenola, da una foto dei primi del XX secoloScorcio del Comune di Vallecorsa, con in primo piano uno degli antichi pozzi immagine di sfondo con strobili di pino e una cinciarella

Ritratto di Francescantonio Notarianni

Francescantonio
Notarianni (1759 - 1843)

Medico e Naturalista. Vice Protomedico e Sotto Intendente del Distretto di Gaeta in Terra di Lavoro nel Regno di Napoli.


Il pdf del libro di Notarianni
Primo viaggio botanico
in TERRA DI LAVORO

è scaricabile gratuitamente su
questo sito (peso del pdf 29 Mb).

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Primo viaggio botanico in Terra di lavoro è uscito anche nella tradizionale veste tipografica, stampato a colori su carte Fedrigoni.
Per acquistarlo vai sul sito:
www.valicobookshop.com



COMUNICATI STAMPA

Comunicato del 21 dicembre 2009

Si arricchisce l'edizione commemorativa per il 250esimo Anniversario della Nascita di Francescantonio Notarianni patrocinata dal CREIA.

Il Parco degli Aurunci farà rifiorire il Giardino Botanico
"Francescantonio Notarianni" che sarà prima tappa
di un nuovo sentiero-natura ad anello.

Sta per concludersi l'anno del 250esimo anniversario della nascita del medico e botanico lenolese Francescantonio Notarianni ed è appena stato stampato il libro Primo viaggio Botanico in Terra di Lavoro nel quale la casa editrice il Valico ha raccolto i due principali scritti a carattere naturalistico di Notarianni, preceduti da una lunga introduzione storico-biografica. Già da novembre il libro era disponibile gratis in formato elettronico pdf all'indirizzo www.ilnaturalista.info, uno spazio web allestito per l'occasione e in cui sta per essere attivata una sezione speciale, denominata "la libreria del naturalista", dalla quale si potranno scaricare gratis anche altri lavori del Notarianni come, per esempio, la riproduzione anastatica del libro ormai introvabile intitolato Osservazioni pratiche sulle febbri di mutazione, opera prima pubblicata a Napoli nel 1788. Con questo lavoro Notarianni fu il secondo scrittore scientifico in Italia, dopo Francesco Torti (1712), ad occuparsi della Malaria; un estratto di quell'operetta, come lui stesso la definì, si ritrova nel Dizionario classico di medicina pubblicato fra il 1831 e il 1846. Gli scritti di Notarianni riproposti dal Valico Edizioni per l'Anniversario dello scienziato rientrano in un'edizione commemorativa in doppia veste: tipografica ed elettronica. Un'iniziativa ideata da Mariano Izzi nel 2007, promossa dall'Associazione storico culturale Monti Ausoni e patrocinata dal CREIA (Centro regionale di educazione e informazione ambientale).
Francescantonio Notarianni fu Vice Protomedico, Sotto Intendente e Ispettore alla Pubblica Istruzione del Distretto di Gaeta nel Regno di Napoli. Nel 1929 alla Prima esposizione Nazionale di Storia della Scienza inaugurata da Vittorio Emanuele III a Firenze venne presentato un suo ricco epistolario originale raccolto in due voluminose cartelle a testimonianza dell'intensa attività di ricerca scientifica svolta da questo medico che venne definito da Michele Tenore nella Flora Napolitana "un benemerito ed erudito coltivatore delle scienze naturali".

Notarianni, uno scienziato attento al corretto uso del territorio

Gli scritti di Notarianni, riletti oggi alla luce delle moderne conoscenze scientifiche, risultano ancora estremamente interessanti per gli addetti ai lavori, si tratta inoltre di documenti importanti per la storia del territorio e sono infine letture davvero gustose perché scritte in modo chiaro, schietto e molto spesso decisamente poetico. Nel suo pionieristico studio sul flagello della Mosca olearia, oggi ripubblicato in appendice del libro Primo viaggio botanico in Terra di Lavoro, si percepisce intensamente l'amore di questo ricercatore per il territorio e la conoscenza diretta che egli aveva del duro lavoro che tante persone semplici svolgevano per utilizzare quello stesso territorio senza disporre di tanti mezzi e soprattutto in balia delle forze di una Natura che era ancora avvolta nel più cupo mistero. Osservò e sperimentò a lungo per cercare i possibili rimedi contro quella mosca capace di forare il prezioso frutto dell'ulivo e depositarvi un minuscolo uovo destinano a trasformarsi in breve tempo in larva, scavatrice di micro gallerie nella polpa dell'oliva e generatrice, attraverso la propria metamorfosi, di una nuova micidiale mosca. Da un lato in quelle osservazioni si percepisce tutto lo stupore e l'entusiasmo del naturalista incantato, ad esempio quando Notarianni descrive il momento dello sfarfallamento dell'insetto: "Quindi a poco a poco, - scrive Notarianni della mosca che si libera dall'involucro pupale - torcendosi, dimenandosi, si solleva, e giunge al piccolo foro della pellicella dell'Uliva, vi ficca il capo, ne alza la linguetta, lo dilata, e sen viene a posar su di essa. […] Uscita poi a posarsi sull'Uliva, resta per poco torbida e sbalordita, e in un certo modo abbozzata colle ali riccie. Quindi le spiega, si dilata, si raffazzona, divien più vivace e snella, si prova al volo, si va equilibrando, e finalmente sen passa dall'una all'altra fronda, dall'un ramoscello all'altro." Dall'altro lato quell'insieme di osservazioni, pubblicate a Pavia sugli Annali di Chimica e Scienze Naturali nel 1795, fanno capire bene quanto forte sia in Notarianni il desiderio di mettere a disposizione le proprie conoscenze scientifiche per tentare di risolvere un problema molto serio per l'attività agricola. Quella mosca, infatti, era praticamente in grado di compromettere il raccolto: "nell'anno 1791 - scrive Notarianni- in cui la stagione favorì la moltiplicazione anticipata di quell'insetto, e il frutto era abbondante, nell'ottobre e nel novembre cadde spontaneamente tutto fracido, e si perdé intieramente". Del resto, anche nel "primo viaggio botanico" che Notarianni compie nel 1810 come "corrispondente al Real Giardino delle Piante dalla provincia di Terra di Lavoro" non mancano espliciti richiami appassionati ad una più corretta utilizzazione del territorio: "Qual vi sarebbe più felice contrada di questa, se sapesse apprezzare i fonti delle sue ricchezze! […] L'agricoltura e la pastorizia - vi si legge - potrebbero trovar qui tutte le risorse, ond'essere migliorate con gran vantaggio; ma sgraziatamente nulla v'è di più malinteso, o maldiretto".
Un esempio da divulgare e da imitare quello di Notarianni per spingere tanti bravi laureati a non tradire le loro conoscenze universitarie per asservirsi alla cattiva politica. Questi professionisti hanno infatti il dovere deontologico di consigliare e guidare la buona politica del territorio; far capire quanto sia tecnicamente e scientificamente utile, anche dal punto di vista economico, investire grandi risorse sull'industria sostenibile della montagna facendo rifiorire, come aveva intuito Notarianni, una moderna azienda agro-silvo-pastorale-turistica. Costruire cioè una vincente pianificazione del territorio fondata su quattro solidi pilastri: fede, tecnica, storia e scienza, senza correre il rischio di creare inutili grattaceli sulla sabbia. Anche solo per riforestare un'area a roccia affiorante entrano in gioco infatti quei quattro fondamentali elementi: occorre molta fede nel momento in cui si ripongono tutte le speranze nell'attecchimento del nuovo bosco; occorrono precisi interventi tecnici per mettere a dimora le piante; bisogna conoscere molto bene la storia dell'utilizzazione di quel territorio che si vuole migliorare per coinvolgere nel progetto tutti gli attori che vi operano; infine occorre seguire il nuovo bosco secondo le precise indicazioni delle scienze forestali, iniziando a coltivarlo appena dopo l'attecchimento senza più abbandonarlo. I nuovi Enti che oggi raccolgono l'eredità delle Comunità Montane sono i giovani Parchi, essi potranno certo riuscire a far bene se non pretenderanno di parcheggiare il territorio in un'area protetta, se comprenderanno invece che la migliore protezione è la corretta gestione. Segnali positivi in proposito se ne registrano. E' di questi giorni, per esempio, la notizia che il Parco degli Aurunci ha finalmente deciso di far rifiorire il Giardino Botanico Francescantonio Notarianni situato nei pressi del confine fra i comuni di Fondi, Lenola e Campodimele. E' già stato picchettato il tracciato in cui nascerà un sentiero didattico-naturalistico ad anello che attraverserà il giardino di Notarianni e passerà per i suggestivi ruderi della chiesa di Santa Maria Romana da cui si domina la Piana di Fondi. I lavori vengono coordinati dal direttore del Parco Giuseppe Marzano, un dottore forestale che da qualche anno sta lavorando a un libro scientifico-divulgativo sugli alberi e gli arbusti dei monti Ausoni e Aurunci. Del Giardino Botanico Francescantonio Notarianni se ne occuperà direttamente il vivaio del Parco che ha sede a Itri e nella falegnameria del Parco verranno preparate le nuove targhette per far conoscere ai visitatori le varie specie botaniche. Ivo Schiappa, responsabile del vivaio, ha già promesso che introdurrà in coltura anche la pianta che nel 1811 venne descritta come nuova specie botanica da Michele Tenore che la battezzò col nome Sedum notarjanni. Il Parco, insomma, non poteva trovare regalo più bello per il 250esimo compleanno di Francescantonio Notarianni.






Da un'idea di
Mariano Izzi
(1928 - 2008)

Foto di Mariano Izzi

Due anni prima di morire Mariano Izzi ha fortemente voluto dare inizio a un'opera editoriale commemorativa per il 250º Anniversario della nascita di Francescantonio Notarianni, medico e naturalista vissuto fra i secoli XVIII e XIX. La lavorazione è stata ultimata dal Valico Edizioni che ha prodotto il libro Primo viaggio botanico in Terra di Lavoro, scaricabile gratuitamente in pdf da questo sito. (La biografia e le opere di Mariano Izzi sono sul sito www.valicobookshop.com).



L'Opera prima
frontespizio con il titolo e le scritte: del dottor fisico francescantonio Notarjanni, in Napoli,
						nella stamperia di Pietro Perger 1788

Un libro del 1788

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